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lunedì 28 gennaio 2013

Memoria, non solo dell'olocausto...

Sarebbe facile parlare di Matteotti, ma tante strumentalizzazioni sono state fatte e qualcuno potrebbe addirittura arrivare a contestare la veridicità e le responsabilità dell'accaduto. Quindi racconto una storia di nicchia, ricordatami da una recente trasferta...

Nel teatro della parrocchia di Argenta, nella pianura ferrarese, viene organizzata una conferenza per presentare e spiegare alla gente che cos'è lo scoutismo. I primi gruppi scout stanno nascendo in Italia, e uno dei primi a fondarne uno è Don Emilio Faggioli, che 6 anni fa ha fondato il gruppo Bologna I.

E' proprio don Emilio, invitato da Don Giovanni parroco di Argenta, il relatore di questa conferenza. Il suo intento è quello di spiegare i valori dello scoutismo, movimento ancora sconosciuto ai più. Sta tentando di spiegare come dentro a questa attività crescono valori educativi della mente e del corpo, formativi della persona nella vita reale e chiaramente, dal punto di vista di parroco qual'è, anche dell'anima.


E' l'8 luglio 1923, non sono bei tempi per fondare un nuovo movimento, non è un bel momento per voler educare ragazzi alla propria maniera, e il discorso non prosegue liscio come ci si può aspettare da una innocua congregazione parrocchiale. Il segretario del partito nazionale fascista di Argenta non ci mise molto a contestare l'operato di don Emilio, urlando dalla platea il suo disappunto. Ancor più la sua ira iniziò ad abbattersi sul parroco di Argenta, che tanto si dava da fare per lo sviluppo di queste attività giovanili.

Purtroppo in questo stesso anno nasce un nuovo martire. A poche settimane di distanza dalla conferenza, il 23 agosto, il parroco di Argenta Don Giovanni Minzoni diventa l'ennesima vittima del regime. Una bastonata in testa per chiudere un fastidioso dialogo.

Oggi ad Argenta sorge un impianto sportivo a sua nome, dove ogni giorno uomini e ragazzi di ogni età passano per scegliere liberamente la passione sportiva che vogliono coltivare.

E chissà quanti altri casi ci sono stati lungo la penisola, quanti corpi sono crollati sotto i colpi dello stesso bastone. Oggi non dobbiamo cadere nell'errore di lasciare al fascio la sola colpa delle leggi razziali, è proprio oggi che non dobbiamo dimenticarci di tutte queste storie di oppressione che toglievano all'uomo il dono della libertà.