Se ne vanno. Sono passati 7 anni dalla dichiarazione di guerra e ora se ne vanno. La guerra è finita annunciò vittorioso George W. Bush all'indomani dell'occupazione di Baghdad, a capo dell'armata invincibile dei Marines. In questi 7 anni le anime degli invincibili passate a miglior vita sono 4400. Non mi sono sbagliato, sono proprio quattromila e quattrocento. Che sono un'enormità, ma paragonate alle oltre 100.000 vittime iraqene sono niente. 100.000 ufficiali poi, perchè nessuno sa quante migliaia di persone siano morte senza lasciar tracce, quanti cadaveri giacciono incurati e non inseriti nel bilancio di una guerra che è stata fatta passare come una vacanza estiva per oltre un milione di militari americani che si sono avvicendati in Iraq. Le guerre belle e facili non esistono.
La cosa che più mi spaventa è che la mia generazione non sa più cos'è la guerra. La guerra è morte, è miseria, è fame. Anche se gli intenti degli USA fossero stati buoni, i saccheggi non si possono impedire, la povertà e la distruzione di un paese non si può impedire, gli atti terroristici non si possono impedire, i morti civili non si possono impedire. E così sono andate a morire, tra soldati di varie etnie e locali, oltre 200.000 persone.
Ma ci pensate...prendete la vostra età e fate -7 anni. Io ne avevo 14. Cioè da quando avevo 14 anni un paese è invaso e occupato da militari stranieri, in certe zone col coprifuoco, in altre senza medicine, scarsità di cibo, paura...per sette anni. Sette anni. Un bambino che ha vissuto l'inizio della guerra con solo 5 inverni sulle spalle, ora ne ha 12 e probabilmente non sa più nemmeno com'è il mondo senza guerra. Se ha la fortuna di essere ancora vivo.
Non voglio entrare nel merito delle cause scatenanti della guerra, ne se sia giusto o meno che se ne vadano ora, ne se sia vero o meno che se ne vadano visto che 50.000 marines rimangono in loco, voglio solo dire una cosa: la guerra del noi buoni e loro cattivi è una gran porcata, la guerra è una gran porcata, e prima di giustificare un attacco militare dovremmo pensarci molto, molto meglio.
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