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giovedì 16 marzo 2023

La filiazione ai giorni nostri

La cosa tremenda di questa discussione sulla filiazione (a mio avviso un termine orrendo, ma va bene) è che ci si concentra sul figlio di omosessuali, figlio di immigrati, figlio di clandestini...Anziché sul figlio, che ha avuto la sola "colpa" di nascere.


Quello di aver scelto di nascere nell'utero sbagliato è un peccato evidentemente troppo grave da tollerare. Ghettizzato ancora prima di vedere la luce, questo bambino crescerà sicuramente con un grande spirito comunitario.

Tanto più che il regolamento europeo avrebbe come obiettivo quello di creare un documento unico che certifichi la genitorialità, non solo per i figli non biologici, ma per tutti i bambini nati in Europa e che eventualmente si sono trasferiti da un paese all'altro. In pratica, banalmente, i genitori riconosciuti da uno stato dell’Unione sarebbero riconosciuti anche da tutti gli altri attraverso lo stesso documento.

La destra italiana si oppone e lo fa per tenere banco nella discussione politica con una sua bandiera storica, quella della ideale difesa della famiglia. Bandiera tenuta ancora una volta in piedi sulla pelle di quei bambini che evidentemente una famiglia non se la sono meritata.

Leggo a proposito un articolo di Avvenire, critico riguardo a questa proposta europea, che dopo una analisi puramente giuridica si conclude così:

"Ed è per questo che il “certificato europeo di filiazione”, a prima vista ispirato dalle migliori intenzioni, rischia di diventare un grimaldello per scardinare il diritto nazionale. E consentire la nascita di bimbi senza una mamma e un papà. Con “due mamme” o “due papà”. Non certo il loro “miglior interesse”."

Mi spiace contraddire Avvenire ma i bimbi sarebbero nati comunque, e se in un altro stato hanno due genitori di qualsiasi sesso, non si capisce davvero quale vantaggio logico, pratico o morale darebbe privarli legalmente di un genitore quando si trasferiscono in Italia. Ma ciò che mi colpisce di più di questi ragionamenti è l'approccio fortemente giuridico/scientifico, la mancanza di uno sguardo umano sul bambino.

Ci sono cose più importanti di cui parlare, dicono. Lo dicono loro, quelli che non sono mai stati discriminati, perché sono piuttosto sicuro che per i discriminati questa sia una preoccupazione piuttosto importante, e pensare che uno stato debba tollerare e mettere in secondo piano tutto questo solo perché colpisce una minoranza, da la misura di quanto questa destra sia lontana dal rispetto dell'umano.

Per l'attuale governo Italiano alla fine dei conti se sei stato cresciuto da una coppia omogenitoriale, fatti tuoi, ti tieni un genitore solo. Così la prossima volta ci pensi meglio a dove nascere.

domenica 12 marzo 2023

L'assemblea del siamo vivi

Ho trovato Elly Schlein molto poco a suo agio nella prima parte del suo discorso all'assemblea da segretaria del Partito Democratico. I ringraziamenti a tappeto alle persone e alla comunità di cui lei fino a poco fa non faceva parte erano evidentemente dovuti, più che sentiti, davanti ad una platea che in maggioranza non l'ha votata alle primarie, vista la presenza di tanti membri di diritto che si sono dichiarati nei mesi scorsi a sostegno di Bonaccini.


E da un lato ciò mi conforta perché Schlein sembra essere una persona alla quale si legge in faccia uno sforzo mentre dice ciò che non gli appartiene, caratteristica che si presenta spesso nelle persone che non mentono.