Altre pagine dal blog

domenica 12 marzo 2023

L'assemblea del siamo vivi

Ho trovato Elly Schlein molto poco a suo agio nella prima parte del suo discorso all'assemblea da segretaria del Partito Democratico. I ringraziamenti a tappeto alle persone e alla comunità di cui lei fino a poco fa non faceva parte erano evidentemente dovuti, più che sentiti, davanti ad una platea che in maggioranza non l'ha votata alle primarie, vista la presenza di tanti membri di diritto che si sono dichiarati nei mesi scorsi a sostegno di Bonaccini.


E da un lato ciò mi conforta perché Schlein sembra essere una persona alla quale si legge in faccia uno sforzo mentre dice ciò che non gli appartiene, caratteristica che si presenta spesso nelle persone che non mentono.

Ho trovato invece Elly Schlein molto più a suo agio nella seconda parte del suo discorso di oltre un'ora, quella nella quale ha parlato dei temi in cui crede. Posizioni chiare e di sinistra, che tuttavia hanno anche abbassato la cresta a chi temeva che Schlein fosse una pericolosa sovversiva ed estremista. Con gli auguri a Papa Francesco ha tranquillizzato i cattolici, nel chiaro appoggio agli aggrediti ucraini ha placato gli animi caldi dei centristi, sul piede di guerra nel caso si fosse presa la posizione dell'interruzione dell'invio di armi.

Mano a mano che il discorso avanzava, Schlein prendeva forza parlando dei temi da lei più sentiti, e quella grinza fra gli occhi che aveva durante i ringraziamenti di rito si dissolveva. L'immigrazione, le disuguaglianze, un climax ascendente verso la pace per concludere finalmente con entusiasmo sui diritti civili, sui quali è da sempre in prima linea.

Poi è stato il momento dell'elezione del Presidente. Stefano Bonaccini eletto alla quasi unanimità interviene con la sua consueta capacità di infiammare le folle, come sappiamo bene qui in Emilia Romagna. Si professa non lontano da Schlein e dagli altri candidati dal punto di vista valoriale, si mette a disposizione, cosa chiedere di più? Stefano Bonaccini è ancora una risorsa del PD.

Poi Cuperlo, che sicuramente non infiamma le folle ma che resta la mente più brillante della sinistra. Al termine del suo intervento, dopo aver strappato una risata ricordando che Mengoni aveva vinto il festival anche 10 anni fa quando arrivò secondo, l'assemblea si alza in piedi in un lungo applauso. Standing ovation per quello che avrebbe stravinto se si fossero potute dare due preferenze.

L'assemblea iniziata in grande ritardo illumina un retroscena sicuramente non lineare, ma alla fine quel che conta è che Stefano Bonaccini è Presidente e sostiene il pugno socchiuso della segretaria Elly Schlein. E insieme possono andare lontano perché il Partito Democratico è ancora, assolutamente, vivo.

Nessun commento:

Posta un commento