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sabato 15 maggio 2010

Expo, solo in Cina...! - Prima parte

Secondo biglietto per l'EXPO, pagato la ridicola cifra di 100RMB, 10 euro all'incirca, per via dello sconto universitario. Questa volta non per un peak-day, questa volta non in un giorno di sole cocente ma di pioggerellina e vento. Si proprio quel tempo fastidioso, con l'acqua che ti si attacca addosso col vento che la spinge contro la tua faccia.

Nell'immaginario collettivo a 2 settimane abbondanti dall'apertura dell'expo e con queste premesse la ressa doveva quantomeno essere diminuita. Come sempre però l'immaginario collettivo viene chiamato in causa solo quando immagina qualcosa di sbagliato ed infatti ieri sulle sponde del fiume Huangpu le condizioni erano le stesse del secondo giorno di apertura. L'ingresso ai padiglioni più gettonati era proibitivo: Italia, Francia, Germania, USA, Arabia Saudita, Emirati Arabi, India, Nepal, Giappone...Tutti inaccessibili! O meglio, tutti accessibili dopo 3 ore di fila. Solo in Cina...

Non ho citato la Cina ovviamente, perchè per entrare nel padiglione del paese ospitante bisogna addirittura prenotare e con "sole" 50.000 visite possibili ogni giorno bisognerebbe piantare la tenda il giorno prima davanti alle reservation machines per ottenere un ingresso. Alle 9, orario di apertura del parco dell'expo, le persone in fila sono già ben oltre le 50.000

Una cosa curiosa è che all'expo di Shanghai sono popolarissimi i passaporti dell'expo ovvero dei libricini simili ad un passaporto con una pagina dedicata ad ogni nazione. In ogni padiglione si può poi chiedere di far mettere il timbro della nazione nella sua pagina, come ricordo della visita. Problema: non c'è una pagina per ogni stato! Risultato: c'è fila solo nei padiglioni dove si sa che si avrà un timbro...Ma vi sembra possibile? Sì, solo in Cina.

Così la nostra visita prende una brutta piega. Sotto o meglio in mezzo all'acqua, con i padiglioni più belli inavvicinabili, si presenta una nuova giornata all'insegna del "che belli i palazzi". Palazzi che già avevamo visto, ovviamente. Ormai siamo dentro e ci restiamo, così abbiamo la possibilità di visitare i padiglioni "senza timbro", quelli in cui non ti verrebbe mai in mente di entrare. Tra i tanti che assomigliano più a un'agenzia viaggi (Maldive sopra tutti), ne spiccano alcuni che ti lasciano davvero qualcosa del paese. Parlo per esempio del Vietnam con il suo bellissimo padiglione in canna di bambù e dello Sri Lanka, con i suoi artigiani a lavorare il legno e le pietre.

Per risollevare una mattinata da "bene ma non benissimo" una delle migliori idee è fare un giro negli shop ufficiali dell'expo dove si puà trovare qualsiasi cosa marchiata expo. In particolare ha un successo di proporzioni grandiose la mascotte della manifestazione, Hai Bao. Lo stesso "hai" di Shang-HAI, ovvero mare, e Bao che significa tesoro. Letteralmente tesoro del mare. La mascotte è onnipresente, con il suo ciuffo blu inonda qualsiasi cosa. La bellezza di Haibao è piuttosto nascosta tra l'aspetto di una spugnetta e quello di un personaggio di esplorando il corpo umano, ma la sua popolarità è talmente irresistibile che...l'ho dovuto comprare!

Queste cose oggettivamente si possono comprare solo in Cina!

(link alle foto su Picasa, non sono un gran ché, brutto cielo e conseguente poca voglia di farne(!!!): http://picasaweb.google.it/alegasperini/0514EXPOII# )

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