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martedì 7 dicembre 2010

Babbo Natale e le WikiFalle

Tra poco arriverà Babbo Natale nelle case della stragrande maggioranza dei bambini italiani. I genitori si sa sono così, un po' per tradizione ed un po' per concedere un sogno alla loro creatura montano ogni anno la storiella delle renne, della slitta...gli elfi...E i bambini ci credono! Come non crederci, sono o non sono i loro "padroni", quelli che decidono della loro vita fino a quel momento? Ed è giusto così non c'è niente di male. Inizia a diventare però sbagliato se i genitori abusano della fantasia dei bambini. Come abusarne? Beh l'uomo nero, i mostri punitivi che arrivano se non si fa quello che la mamma vuole, la cicogna che portaa i fratellini, il bambino crederà tanto a quelli quanto a Babbo Natale. Ad un certo punto però arriva sempre la falla, l'amico che ti dice "guarda che ho scoperto i regali nel sottoscala, Babbo Natale non esiste...". Oppure tu stesso che scopri qualcosa, l'indizio che produce la crepa che ti farà scoprire la verità.

mercoledì 6 ottobre 2010

Esperimento: chi ha ragione?

Dati, numeri, cifre. Inconfutabili cifre che dovrebbero mettere davanti agli occhi di chiunque le legga un interrogativo.

Si parla dei primi otto mesi del 2010, da gennaio ad agosto. E le cifre sono queste:

TG Rai: Governo 130 ore; opposizione 41 ore. (76% vs 24%)
TG Mediaset: Governo 87 ore; opposizione 14 ore. (87% vs 14%, arrotondando)

In rosso l'opposizione,
in azzurro la maggioranza
Con una spicciola botta di conti si vede che sulla rai il conto ore è scandaloso, su mediaset da mettersi le mani nei capelli...Vuol dire che in tv per ogni minuto che parlano Berlusconi&Co l'opposizione ribatte per 18,9 secondi in Rai e, udite udite, 9,6 secondi in Mediaset.

domenica 3 ottobre 2010

Morire è bello...secondo Socrate!

Stavolta vado un attimo sul filosofico spinto, però mi è saltato in mente questo pezzo splendido dell'Apologia di Socrate e mi piace scriverlo e farvelo leggere. Il testo è scritto da Platone, che in quanto discepolo di Socrate stesso si è preso il permesso di far uscire direttamente dalla bocca del suo maestro il racconto del processo che ha condotto il filosofo alla morte per avvelenamento da cicuta. In questo pezzo parla Socrate che usando la sua famosa dialettica riesce nell'intento di far passare la morte, temuta da tutti gli uomini, come un avvenimento lieto.

martedì 31 agosto 2010

Noi buoni, loro cattivi!

Se ne vanno. Sono passati 7 anni dalla dichiarazione di guerra e ora se ne vanno. La guerra è finita annunciò vittorioso George W. Bush all'indomani dell'occupazione di Baghdad, a capo dell'armata invincibile dei Marines. In questi 7 anni le anime degli invincibili passate a miglior vita sono 4400. Non mi sono sbagliato, sono proprio quattromila e quattrocento. Che sono un'enormità, ma paragonate alle oltre 100.000 vittime iraqene sono niente. 100.000 ufficiali poi, perchè nessuno sa quante migliaia di persone siano morte senza lasciar tracce, quanti cadaveri giacciono incurati e non inseriti nel bilancio di una guerra che è stata fatta passare come una vacanza estiva per oltre un milione di militari americani che si sono avvicendati in Iraq. Le guerre belle e facili non esistono.

La cosa che più mi spaventa è che la mia generazione non sa più cos'è la guerra. La guerra è morte, è miseria, è fame. Anche se gli intenti degli USA fossero stati buoni, i saccheggi non si possono impedire, la povertà e la distruzione di un paese non si può impedire, gli atti terroristici non si possono impedire, i morti civili non si possono impedire. E così sono andate a morire, tra soldati di varie etnie e locali, oltre 200.000 persone.

Ma ci pensate...prendete la vostra età e fate -7 anni. Io ne avevo 14. Cioè da quando avevo 14 anni un paese è invaso e occupato da militari stranieri, in certe zone col coprifuoco, in altre senza medicine, scarsità di cibo, paura...per sette anni. Sette anni. Un bambino che ha vissuto l'inizio della guerra con solo 5 inverni sulle spalle, ora ne ha 12 e probabilmente non sa più nemmeno com'è il mondo senza guerra. Se ha la fortuna di essere ancora vivo.

Non voglio entrare nel merito delle cause scatenanti della guerra, ne se sia giusto o meno che se ne vadano ora, ne se sia vero o meno che se ne vadano visto che 50.000 marines rimangono in loco, voglio solo dire una cosa: la guerra del noi buoni e loro cattivi è una gran porcata, la guerra è una gran porcata, e prima di giustificare un attacco militare dovremmo pensarci molto, molto meglio.

venerdì 27 agosto 2010

The Year of the Cat

Gran pezzo questo, malinconico il giusto per raccontare una vicenda che è una bella storia il giusto.



On a morning from a Bogart movie
In a country where they turn back time
You go strolling through the crowd like Peter Lorre
Contemplating a crime
She comes out of the sun in a silk dress running
Like a watercolor in the rain
Don't bother asking for explanations
She'll just tell you that she came
In the year of the cat

She doesn't give you time for questions
As she locks up your arm in hers
And you follow 'till your sense of which direction
Completely disappears
By the blue tiled walls near the market stalls
There's a hidden door she leads you to
These days, she says, I feel my life
Just like a river running through
The year of the cat

Well, she looks at you so coolly
And her eyes shine like the moon in the sea
She comes in incense and patchouli
So you take her, to find what's waiting inside
The year of the cat

Well morning comes and you're still with her
And the bus and the tourists are gone
And you've thrown away your choice and lost your ticket
So you have to stay on
But the drumbeat strains of the night remain
In the rhythm of the new-born day
You know sometime you're bound to leave her
But for now you're going to stay
In the year of the cat

lunedì 2 agosto 2010

Insabbiare

Questo governo, per la prima volta in 30 anni non presenzia alla manifestazione in ricordo della strage di Bologna, dove 85 persone vennero uccise e circa 200 ferite e mutilate da una bomba che non era piazzata li solo per uccidere. Come tutti gli atti terroristici era piazzata li per dare uno schiaffo morale. Oggi i più alti esponenti del governo che questo schiaffo dovrebbe averlo preso (...o forse...averlo dato?) disertano la manifestazione per paura di dissenso popolare.

Insabbiare è una cosa brutta. Insabbiare la memoria di questi fatti è una cosa che deve fare paura.

Quanto calza questa parola per descrivere il nascondere certe notizie è impressionante. Perchè l'insabbiamento non è un atto singolo, è un processo che va portato avanti. E la sabbia viene dall'alto, da quelli che guidano la baracca.

Prima la cosa ti lascia perplesso, te la trovi in testa la sabbia, appena qualche granello accanto ai piedi. Dopo qualche tempo la sabbia ti arriva già alle caviglie ma pensi che non sia un problema e stai fermo. Poi le ginocchia, qualcuno non si preoccupa, sta lì. Altri lottano per non farsi bloccare ma può essere già troppo tardi. Quando la sabbia arriva al busto molti mollano, finiscono per non crederci più, si sentono persi e lasciano che la sabbia li sommerga.

A lottare si rimane in pochi, sempre meno...sempre meno...con sempre più rabbia nel vedere che qualcuno ancora non prende la cosa sul serio. Ma prima o poi la sabbia arriverà al collo e allora tutti si pentiranno, tutti capiranno che stare fermi e non lottare quando erano ancora pochi granelli sarebbe stato l'unico modo per farcela. Quando tutti staranno per essere sommersi si dimeneranno, ma l'insabbiamento sarà avvenuto, e l'uomo comune da solo, sarà impotente...

Se state pensando "ma si, cosa vuoi che sia, non è così tragica la situazione", pensate che ora la sabbia vi arriva alle caviglie, ma di cadere dall'alto non smetterà. Mai smetterà.

Le quattro fasi

Pubblico postume queste righe, scritte e dimenticate qualche settimana fa prima di partire per casa :)

____________

Prendete una stanza vuota, viveteci un anno, e poi partite portando via solamente 20kg da quella stanza.

Fase 1 - Farsi venire la voglia

Quando mancano un paio di settimane alla partenza tra i giorni che si è in giro e la poca voglia di sistemare una stanza che va abbandonata di li a poco la confortevole cameretta si trasforma in una piccola stalla suina nella quale ci si limita a mantenersi dentro i confini della decenza. Dunque da questo presupposto come si può fare per trovare la voglia di iniziare a fare la valigia? Beh semplice, la notte prima della partenza eccomi qua, con tantissima voglia!!

Fase 2 - Il rendersi conto

Ammucchiare tutta la propria roba e guardarla è quantomeno scioccante. Dopo aver mandato 30kg di pacchi verso casa si nota ancora che in 20kg sta forse la metà di quello che vorresti farci stare, e questa fase è terribilmente complessa. Rendersi conto che non puoi portarti a casa le cose che hai usato per tanto tempo è terribile!!

Fase 3 - L'accettazione

In questa fase in cui accetti di dover lasciare in cina quantomeno la centrifuga per l'insalata e le palline da tennis, la tristezza è infinita. Però ti fai coraggio e inizi a spostare la mucchia dentro la valigia.

Fase 4 - La partenza

Quasi commosso, con la lacrimuccia pendente, consegni due scatoloni e un sacco pieno di roba agli indigeni del posto che hai conosciuto, pensando "almeno si prenderanno loro cura della mia racchetta da badminton!!". E poi parti, lasciandoti alle spalle il tuo piccolo mondo che per un anno è stato tutto ciò che avevi.

In fondo in fondo, un po', è triste...

mercoledì 14 luglio 2010

Joyride coming back!

A volte capita che ci sia una canzone che ti accompagna in un viaggio. Non c'è un motivo per la scelta del pezzo, semplicemente te lo senti bene nelle orecchie, ti sfagiola! A volte sono anche canzoni brutte ma che assecondano i tuoi pensieri, con la musica più con le parole visto che spesso durante il viaggio ci racchiude in una nicchia di pensieri e difficilmente si sta ad ascoltare cosa passa il random...Però di tutti i suoni che ti attraversano le orecchie capita che uno si incastra...

Questa volta con un guizzo di preveggenza, direi che il ricordo del mio ritorno sarà legato a questa canzone! E direi che oltre alla musica, c'entrano anche le parole! JOYRIDE!!


venerdì 9 luglio 2010

Lascio qua...

Siamo in dirittura d'arrivo. E' stata una gara intensa, a volte provante, emozionante, che mi ha dato comunque tanto e credo mi abbia cambiato tanto. Non molto per il fatto che ora ho il coraggio di dare un morso al "Tofu Puzzone" (ciò, si chiama così...) o perchè so dire "你好", ma perchè stare un anno lontano da quella che era la mia vita, da quelli che erano i miei binari che bene o male seguivo sempre, mi ha aperto un sacco di orizzonti, nel bene e nel male...

Ma...Volevo parlare di cose frivole, e allora andiamo con la classifica delle cose che lascio qua, nel nostro "amato" (insomma...) campus!

1. Primo posto indiscusso per colei che mi ha sfamato senza sosta dal momento del mio arrivo, LA MAMMA! Il suo ristorante partì come "L'europeo", che di europeo non aveva nemmeno l'insegna ma i tedeschi lo chiamavano così, poi la proprietaria con i suoi sorrisi e le sue premure si meritò il grado di Mamma nella grande famiglia del campus. Ed eccoci qua, in un tenero ritratto di famiglia. Grazie per il riso di Gas, il riso dell Vi, la NiuRou piza di Filo, quella deliziosa alla Bolognese che era un po' di tutti. E grazie di tutto Mamma, non ti scorderemo!

[la foto la carico appena possibile]

2. Al secondo posto c'è un'altro personaggio, l'altra metà della nostra famiglia. Colui che ci ha permesso di dormire sogni tranquilli al sicuro nel nostro palazzo. Durante l'inverno al freddo o d'estate conn 40 gradi lui non ha mai mancato di accoglierci con gioia, con i suoi profondi e "sigarettosi" NiHao, guadagnandosi appunto l'epitteto di "Babbo Nihao"!! E i suoi intensi discorsi sul calcio, del quale capivamo soltanto "Italia" e "calcio". Quell'uomo che ci osservava entrare ogni volta con sporte immense di cibo dal Carrefour, quell'uomo che quando gli abbiamo chiesto di fare questa foto si è profondamente commosso! Anche te non scorderemo mai, carissimo Babbo Nihao, e sappiamo che anche tu conserverai il nostro ricordo nei secoli dei secoli!



3. Dico solo una parola: decaduto. E' finito dopo qualche mese il rapporto con questa attività, ma nei primi tempi della nostra permanenza ha guadagnato tanti punti da rimanere ai vertici della classifica. Si è proprio quel ristorante li: GIMILD! O "Per il gelato", come recita proprio in italiano la scritta senza senso sul palazzo dove si trova. Che dire, i soprannomi alle cameriere, le insalate sfiziose, i piatti sperimentali che in quanto tali fallivano sempre. Per non parlare del clima armonioso della nostra tavolata da 6, sempre stesso posto, tutte le sere, per mesi. Al terzo giorno, finita la solidarietà per lo schifo che mangiavamo, le liti erano più frequenti del riso bianco nel piatto, ed era bellissimo.

4. Mi duole mettere loro giu dal podio, ma tant'è. Si sto parlando proprio della famiglia dei fotocopistieri. Mamma, figlia, ma soprattutto babbo! Che piccolo grande uomo, con le sue unghiette spulciatrici! Un concentrato di sapienza copisterica, a volte anche solo isterica, che era in grado con un po' di tempo di stampare e rilegare qualsiasi cosa, a prezzi che ci facevano ridere ogni volta che ci venivano comunicati. Il libro di 1500 pagine a 8€ rimarrà nella storia quanto voi, carissimi fotocopistieri! Grazie a noi e ai nostri acquisti, hanno assunto anche due scagnozzi, soprannominati il tamarro svelto e il timido incapace. Grazie di tutto fratelli, vi stimo!

5. Quinta ed ultima posizione è un parimerito. Si perchè se nel mio cuore era rimasto il K-Man, ovvero l'uomo del Kebab, dopo la sua partenza per la luna di miele con la K-Woman e l'interruzione dell'attività le sue quotazioni sono scese a livelli infimi. Comunque grazie, e "liang ge san kuai wu, bu yao zhe ge!!" Il quinto posto K-Man lo deve condividere con l'attività più grossa del campus, il potentissimo LianHua, supermercato detentore del monopolio del commercio di molti prodotti di prima necessità, come per esempio i fondamentali Danisa, indispensabili per la sopravvivenza del Melandri. Una menzione particolare alla Donna Cassa, chiamata così non tanto perchè ha le dimensioni di una cassa, ma perchè non è mai stata vista la cassa senza di lei, quella donnina che a stento arrivava con la testa al bancone. Ciao, carissima!

Ho tralasciato il fruttivendolo di fiducia con la tipa che non si capiva cosa diceva, il paninaro degli dei dove era tutto cattivo tranne un panino che lo era un po' meno, lo shop delle bibite dove invece era probabilmente tutto cattivo, e per concludere il ristorante cinese Dong Bei, Nord Est, che oltre ad averci servito cene per mesi ha addirittura assunto colui che chiamammo English, per le sue straordinarie doti nel capire le parole "this" e i numeri fino al 10 in inglese, cosa impossibile per un cameriere comune. Ah, grazie anche alla cameriera urlatrice, quella che...MIIIIIFAAANN!!!

Credo di aver concluso, più o meno, non ho lasciato indietro molte cose degne di nota, forse lo spago cinese, che in realtà era musulmano, ma diciamo che il rapporto umano con quella famiglia non è mai stato eccelso...

Addio, Jiading Campus della Tongji Da Xue sulla Cao'an lu n.4800, si ba ling lign per la precisione, mi mancherai, almeno per un paio di giorni!

sabato 26 giugno 2010

Quando si parla di patria...e di Apple!


"Lasciatemi cantaaaree, con la chitarra in maaanooo, lasciatemi cantare una canzone piano piano..."

Sentire un cinese che ti parla di questa canzone ti apre il cuore, e nonostante tu abbia sempre considerato questo pezzo non uno dei più belli della storia dello stivale in un attimo diventa...

"Si certo come no è famosissima è vecchia ma la conoscono tutti, bellissima...!"

Cosa non si farebbe per alzare la stima del nostro paese agli occhi dello straniero?? Quando si parla dell'Italia all'estero tutto diventa bello e non c'è nessun  problema ed è giusto così...

Ragionando bene...c'è un'altra categoria di persone che sarebbe disposta anche a lasciarci la pelle pur di non tradire la propria patria, o meglio il proprio credo. No non è una religione, ma a detta di molti è uno stile di vita, è il vivere circondato da cose che funzionano è il non accontentarsi della mediocrità e scegliere un prodotto migliore, che ti permetta di fare cose migliori.

Quasi sempre.

I più fosforati avranno capito che sto parlando di Mamma Apple e degli Apple Boys! Eh si perchè finalmente è uscita sul mercato la nuova creatura Apple, l'iPhone 4G! Prodotto effettivamente splendido che aveva invogliato, lo ammetto, anche a me a prenderne in considerazione l'acquisto. Non preoccupatevi, a distogliermi dall'idea di comprarmelo non c'è bisogno di particolari motivi tecnici, basta ampiamente mostrarmi il prezzo proibitivo del dispositivo! Ma al momento Apple potrebbe produrre anche una calcolatrice con le sole funzioni più-meno-per-diviso che ci sarebbe la fila davanti agli store, quindi, anche sta volta...code infinite.

Un prodotto che vale i suoi soldi però, vediamo qualche parere di chi l'ha già acquistato:

"..non mi va la fotocamera"

"...Steve, ho un problema, il mio schermo ha delle macchie gialle!"

La risposta di Apple per questi due problemi è per il primo quella di "resettare" il telefono, soluzione che spesso, non funziona...Anche se questo è un problema riscontrato su pochi dispositivi, se spendo 600 euro e non mi va la fotocamera.....................ma i fedelissimi sono tranquilli, Apple troverà una soluzione! E così sarà...però se io spendo 600 euro e non mi va la fotocamera..........
Per il secondo problema (leggermente tradotta leggendo fra le righe) la soluzione è che vanno via in qualche giorno: "è che per mettere il prodotto sul mercato prima e avere più introiti abbiamo accelerato tutti i processi di produzione e certe cose ci sono venute male". L'Apple Boy dice beh vedi è una cosa normale se ne va subito...Ah sisi, ma 600 euro e non me l'hanno prodotto un giorno prima....!!

Ma è qui, sul prossimo problema che i Fun Apple hanno dato il meglio di loro stessi:

"Hei, il mio iPhone, se lo tengo con la mano sinistra...non prende!!"

Il nuovo iPhone infatti utilizza i bordi metallici come antenne, ogni lato è una antenna diversa. Idea sbandierata da mesi e mesi da Apple come intelligente e rivoluzionaria. Sul lato sinistro il misfatto: la fessura lasciata tra un'antenna e l'altra viene chiusa dal contatto della mano, e questo fatto provoca la perdita in ricezione di almeno 2 tacche. La cosa può non essere tragica in zone di buona ricezione, lo è invece quando ti cade la linea.

Apocalisse, decine di compratori infuriati per un telefono che non prende, è il colmo, c'è imbarazzo a Cupertino finchè non parla il Divino Steve che sentenzia così:

"non tenetelo in quel modo!"

E questa volta non sono ironico, la risposta era proprio questa. Successivamente, a mente fredda, presumibilmente dopo aver attaccato al muro due ingegneri e aver spaccato per la rabbia un paio di iMac e MacBook e dopo essersi fatto male tentando inutilmente di distruggere l'indistruttibile MacBook Pro, ecco il nuovo comunicato che informa tutti che...

"questo problema ce l'hanno tutti i telefoni! Qualsiasi telefono cellulare perde campo se tenuto in un certo modo, basta non tenerlo in quel modo o comprare uno dei tanti gusci protettivi in gomma che sono a disposizione..."

Ma...ma...ha detto la stessa cosa di prima!! Insomma, per prima cosa non guardate le pubblicità della Apple, dove il melafonino è tenuto proprio nel modo in cui secondo Steve Jobs non si deve, seconda cosa comprati una cover e manda a quel paese tutte le storie sul design spettacolare del nuovo iPhone, sempre se vuoi chiamare, perchè se non lo usi per telefonare sei già a posto...!

La soluzione più bella però non arriva da Apple, ma probabilmente da qualche invasato:
"Una soluzione molto semplice ed economica ci viene da Kit Eaton di Fast Company. L’idea di base sarebbe isolare il lato dell’antenna che molesta maggiormente con un pezzo di scotch. Una soluzione da mezzo centesimo per un dispositivo da 599 euro!"

C'è bisogno di aggiungere altro?

...Cosa non si farebbe per alzare la stima del nostro paese agli occhi dello straniero?? Quando si parla dell'Italia all'estero tutto diventa bello e non c'è nessun  problema ed è giusto così...
 
Cosa non si farebbe per alzare la stima di Mamma Apple agli occhi del non-Mac user?? Quando si parla di Apple tutto diventa bello e non c'è nessun  problema ed è giusto così...forse.

martedì 22 giugno 2010

Draquila e le Reincarnazioni controllate

E' dura, durissima la lotta tra due paesi sottoposti a un regime. E' dura ma in modo diverso chiaramente, perchè se da una parte c'è un chiaro controllo dei mezzi di comunicazione e l'emanazione di leggi limpide nei loro intenti di privare di qualche libertà i cittadini, dall'altra invece sebbene tutto questo ci sia nessuno se ne accorge.

Ops, non vi ho detto quali sono i due paesi! Beh uno lo conosco abbastanza bene, è la Cina, l'altro invece lo conosco ancora meglio, ci ho vissuto parecchi anni infatti, in Italia!

Draquila...

Ieri sera io e un "complanare" (abitiamo sullo stesso piano)  e connazionale, ci siamo guardati Draquila. Siamo soliti guardare film alla sera in questo campus privo di ogni forma di spasso, e siamo soliti anche commentare frequentemente i vari Bruce Willis che si lanciano dai palazzi o i Tom Hanks dalle performance spettacolari. Questa volta parte il film, e non parliamo. Non scappa nemmeno una risatina durante i momenti più "comici" della pellicola, non scappa un commento, non scappa un "mamma mia". Per un'ora e 40 abbiamo fissato i 15.3 pollici del mio pc avendo un senso di impotenza e frustrazione pazzesco. Non si poteva commentare e non abbiamo commentato, né durante né dopo e non lo farò nemmeno io adesso.

Vi consiglio solo di guardarlo perchè se credete che l'Italia sia sana dopo il film vi sentirete degli idioti, se invece come me pensavate già che l'Italia fosse malata, profondamente malata, dopo aver visto questo docu-film vi renderete conto che la fossa che ci stanno scavando è profonda, profondissima, molto più di quanto poteste immaginare. Quando pensi che le cose vadano male, e invece vanno molto, ma molto peggio, è proprio questo il caso.

Le reincarnazioni controllate

Ma in fondo l'Italia non è la sola, nel paragone con la Cina forse, e dico forse, ci salviamo! Si perchè curiosamente tra poco in cina i monaci tibetani non potranno più reincarnarsi. Si avete capito, è stata fatta una legge per cui se qualcuno si vuole reincarnare, deve prima chiedere l'autorizzazione al governo cinese! Dietro la risata clamorosa che viene naturale dopo questa notizia, c'è un retroscena piuttosto tetro che è quello della situazione della regione del Tibet. Il Dalai Lama infatti, guida spirituale dei buddhisti, tramanda la sua carica proprio per reincarnazione. Lui è la reincarnazione della reincarnazione della reincarnazione...ecc..di quel Siddharta Gautama che fu alle origini di questo movimento. Se impedisci la reincarnazione, ecco che impedisci di tramandare questa carica! In realtà la reincarnazione non è impedita, ma se una persona si vuole reincarnare può andare a chiedere il permesso all'ufficio reincarnazioni della People's Republic of China, quindi questo diventa semplicemente un modo per avere il controllo sulla successione del Dalai Lama, che consentirebbe finalmente alla Cina il controllo su quella regione da tempo zona di scontro e oppressione. E' una notizia triste, anche se fa ridere, è l'ennesimo sopruso. Per chi ne vuole sapere di più qui sotto un utile link:


Quando succedono certe cose, e assisti impotente, senza sapere cosa dire. Chiudo come chiude Draquila, con una frase che dovremmo avere tutti in testa e con il video della stessa:


"E' una specie di dittatura della merda, ma non della tortura. Non ci sono le forze armate fuori di casa, non mi arrestano se dico certe cose, mi diffamano ma non mi arrestano. Non mi torturano, non mi picchiano. [...] Però oltre a un certo limite non c'hai le forze per opporti a questo. Io ho parlato con un sacco di gente che è stata sotto le dittature, e mi raccontavano la decadenza di alcune persone, integerrime, si è cominciata a vedere quando tu vedevi che dopo anni [...] ancora ripetevano:  "Adesso cade, non può durare...". Questa è la grande illusione, che ciò che è vuoto e che è fasullo non possa durare, non è vero: DURA."

Con immensa tristezza, buonanotte a tutti

sabato 19 giugno 2010

L'abito che fa il monaco

I feed RSS mi consentono di spulciare notizie in lungo e in largo da vari siti e ogni tanto mi capita di scoprire qualche cosa curiosa, questa per esempio mi fa riflettere!

Linkata dal sito di Repubblica ecco la foto della riflessione:


Insomma qui si mostra la graziosa foto nella quale due turiste in viaggio attraverso le meraviglie del Bel Paese decidono di fotografarsi con una cosa singolare, una montagna di immondizia! Ovviamente siamo a Napoli, e ovviamente anche se nessuno ne parla più e "qualcuno" sostiene di aver risolto in una settimana il problema dei rifiuti ai piedi del Vesuvio, i rifiuti ci sono ancora, belli e copiosi a rendere l'atmosfera così "italiana"!
Si perchè la riflessione che ho fatto è stata questa: quando io faccio foto di questo genere in Cina, è forse perchè mi piacciono certe cose? No, semplicemente perchè trovo queste cose, questi posti e queste usanze incredibili e inusuali! La conclusione è diretta, siamo noi ormai al livello della Cina come stupore del visitatore di fronte a queste caratteristiche discariche all'aperto? La risposta è tanto diretta quanto semplice, ed è sì! Purtroppo siamo adocchiati in un certo modo, e queste cose non contribuiscono a cambiare l'idea che il mondo ha di noi.

I cinesi non sono mangnagatti, muoiono, hanno i capelli bianchi e possono essere addirittura simpatici. Di questo me ne sono accorto SOLO perchè non sono un turista però, forse avrei mantenuto la stessa opinione dei cinesi se avessi fatto un viaggio di 10 giorni e basta...

Dall'altro lato, gli italiani sono anche brave persone, sono pulite, sanno gestire i rifiuti, non sono delinquenti. Vaglielo tu a spiegare a questi turisti, che stanno in Italia solo una decina di giorni......Perchè in fondo se c'è un modo di dire popolare che non ci prende per niente è quello dell'abito e del monaco, perchè l'abito lo fa il monaco, eccome!

mercoledì 16 giugno 2010

'91 under pressure, se dico "Maturità" cosa rispondi?

Se adesso, o mio lettore, hai un'età compresa tra i 18 e i 19 anni, probabilmente sei in ansia assoluta a causa del terrore esame di stato, maturità o come diavolo lo vuoi chiamare. Come darti torto, d'altronde una mole si copiosa di sapere erudito da assimilare non la incontrerai mai più in tutta la tua vita quindi come fai a non essere preoccupato?

Se invece non sei compreso in quella ristettissima fascia d'età, probabilmente stai pensando "hehehe! adesso tocca a loro!", e in fondo sei curioso di confrontare il tuo voto con quello dei nuovi maturandi, di sapere chi è andato meglio, chi peggio e chi purtroppo non è andato per niente! Anche tu, o mio lettore non compreso nella fascia d'età interessata, stai mettendo involontariamente e marginalmente pressione su questi poveri ragazzi classe '91.

Ciò che penso io quando penso alla mia maturità, a parte il momento in cui la prof di latino mi chiese un paradigma e io risposi "no va beh, è lo stesso", è che è stato l'ultimo momento della mia vita in cui a qualcuno interessava il mio risultato. Quando sei alle superiori, nella classe, al prof interessa quanto prendi. Interessa anche ai tuoi compagni, ai tuoi genitori, ai tuoi amici. La maturità è il culmine di questo interessamento, ti stanno tutti addosso come se così facendo potessero sapere prima quanto hai preso. E' l'ultimo momento della tua carriera di studente in cui porti un macigno sulle spalle, ed è anche quello in cui il macigno è più pesante.

All'università del tuo voto in fondo non interessa a nessuno, spesso io non sono nemmeno Gasperini Alessandro ma solo "350299-Automazione" e al professore interessa tanto del mio voto quanto della condizione fisica della nazionale di curling. Gli amici continueranno a chiederti "come sei andato" ma la risposta non li interessa per davvero, si fa per cortesia e curiosità. I genitori si rendono conto che ormai la vita è la tua e smettono, se non lo avevano già fatto, di preoccuparsi più di troppo. Insomma finisce qui, non ci sono più pressioni? Beh no, dopo te le dai da solo le pressioni e a volte bisogna dire che è anche peggio, o comunque di sicuro è diverso!

Questo post stesso, per il solo fatto di essersi interessato a voi, vi mette pressione, leve del '91!! I Tg vi mettono pressione, la società vi mette pressione! E voi in barba a tutti, ne passerete indenni, hehe!

In bocca al lupo miei cari amici,

NON DELUDETEMI!!! (si fa per togliere un po' di pressione)

lunedì 17 maggio 2010

Expo, solo in Cina...! - Seconda parte

Dopo una rapida occhiata al padiglione della Coca Cola che festeggia i suoi 150 anni, decidiamo di andare in un bell'edificio con un muro led che mostra un astronauta intento a salutarci. Entriamo e ci imbattiamo in qualche stanza con le classiche cinesate che fanno impazzire appunto solo i cinesi. Un esempio su tutti una videocamera che ti scatta una foto e poi piazza la tua faccia dentro al casco di un astronauta sulla luna, insomma, qualcosa di sbalorditivo!

Dopo pochi minuti di questi scempi ci troviamo piazzati in una fila numerata per l'ingresso a un "cinema". Bah, restiamo li. Dopo un po' entriamo e ci troviamo in un cubo gigante con schermi dai 4 lati che danno l'idea di percorrere un viaggio verso un futuro più pulito e ecologico. Bello, fatto bene, ma contenuto perfettamente in linea con le cinesate precedenti! Ormai consci di ciò a cui andavamo incontro entriamo così in altri padiglioni e il risultato è che addirittura non ricordo cosa c'era dentro.

L'unico padiglione degno di nota è un'esposizione delle principali attrattive degli expo precedenti, che presenta anche qualche oggetto d'epoca interessante e qualche contenuto. Una lampadina di Edison, un telefono di Bell...Ovviamente il padiglione era vuoto, completamente vuoto, ai cinesi non interessa.

Infine cala la sera e incredibilmente cala anche l'affluenza ai padiglioni. Riusciamo a entrare i Spagna, Brasile, e qualche altro padiglione "minore". Brasile che rende l'idea di un paese vivace, con l'anima festaiola e una passione smisurata per il calcio. Anche qui non tanti contenuti ma un bel padiglione, sia da fuori che, un po' meno, da dentro! Incredibilmente poi ci avviciniamo alla spagna e vediamo che...non c'è fila! Passiamo allegramente attraverso le serpentine che oggi tenevano in ordine i visitatori in fila per almeno 3 ore ed entriamo. Prima stanza con video musiche ed effetti imponenti che mostrano toreri, tori, e principali personaggi sportivi spagnoli come Pau Gasol, la nazionale di calcio e il N°1 del tennis contemporaneo Nadal. Seconda sala con video presentati benissimo ma...che dicono poco. Terza ed ultima sala con un bambino gigantesco quanto inquietante e a mio avviso inspiegabile. Nel complesso direi bellissimo fuori, bello dentro ma deludente ancora una volta per contenuti, pensare di fare 3 ore di fila per questo...Uscendo poi ci imbattiamo in una fila di almeno un'ora per avere il timbro della spagna...follia. Solo in Cina!

S'è fatto tardi, abbiamo fame, ce ne andiamo a mangiare una pizza in centro alla Bella Napoli: viva l'Italia.

sabato 15 maggio 2010

Expo, solo in Cina...! - Prima parte

Secondo biglietto per l'EXPO, pagato la ridicola cifra di 100RMB, 10 euro all'incirca, per via dello sconto universitario. Questa volta non per un peak-day, questa volta non in un giorno di sole cocente ma di pioggerellina e vento. Si proprio quel tempo fastidioso, con l'acqua che ti si attacca addosso col vento che la spinge contro la tua faccia.

Nell'immaginario collettivo a 2 settimane abbondanti dall'apertura dell'expo e con queste premesse la ressa doveva quantomeno essere diminuita. Come sempre però l'immaginario collettivo viene chiamato in causa solo quando immagina qualcosa di sbagliato ed infatti ieri sulle sponde del fiume Huangpu le condizioni erano le stesse del secondo giorno di apertura. L'ingresso ai padiglioni più gettonati era proibitivo: Italia, Francia, Germania, USA, Arabia Saudita, Emirati Arabi, India, Nepal, Giappone...Tutti inaccessibili! O meglio, tutti accessibili dopo 3 ore di fila. Solo in Cina...

Non ho citato la Cina ovviamente, perchè per entrare nel padiglione del paese ospitante bisogna addirittura prenotare e con "sole" 50.000 visite possibili ogni giorno bisognerebbe piantare la tenda il giorno prima davanti alle reservation machines per ottenere un ingresso. Alle 9, orario di apertura del parco dell'expo, le persone in fila sono già ben oltre le 50.000

Una cosa curiosa è che all'expo di Shanghai sono popolarissimi i passaporti dell'expo ovvero dei libricini simili ad un passaporto con una pagina dedicata ad ogni nazione. In ogni padiglione si può poi chiedere di far mettere il timbro della nazione nella sua pagina, come ricordo della visita. Problema: non c'è una pagina per ogni stato! Risultato: c'è fila solo nei padiglioni dove si sa che si avrà un timbro...Ma vi sembra possibile? Sì, solo in Cina.

Così la nostra visita prende una brutta piega. Sotto o meglio in mezzo all'acqua, con i padiglioni più belli inavvicinabili, si presenta una nuova giornata all'insegna del "che belli i palazzi". Palazzi che già avevamo visto, ovviamente. Ormai siamo dentro e ci restiamo, così abbiamo la possibilità di visitare i padiglioni "senza timbro", quelli in cui non ti verrebbe mai in mente di entrare. Tra i tanti che assomigliano più a un'agenzia viaggi (Maldive sopra tutti), ne spiccano alcuni che ti lasciano davvero qualcosa del paese. Parlo per esempio del Vietnam con il suo bellissimo padiglione in canna di bambù e dello Sri Lanka, con i suoi artigiani a lavorare il legno e le pietre.

Per risollevare una mattinata da "bene ma non benissimo" una delle migliori idee è fare un giro negli shop ufficiali dell'expo dove si puà trovare qualsiasi cosa marchiata expo. In particolare ha un successo di proporzioni grandiose la mascotte della manifestazione, Hai Bao. Lo stesso "hai" di Shang-HAI, ovvero mare, e Bao che significa tesoro. Letteralmente tesoro del mare. La mascotte è onnipresente, con il suo ciuffo blu inonda qualsiasi cosa. La bellezza di Haibao è piuttosto nascosta tra l'aspetto di una spugnetta e quello di un personaggio di esplorando il corpo umano, ma la sua popolarità è talmente irresistibile che...l'ho dovuto comprare!

Queste cose oggettivamente si possono comprare solo in Cina!

(link alle foto su Picasa, non sono un gran ché, brutto cielo e conseguente poca voglia di farne(!!!): http://picasaweb.google.it/alegasperini/0514EXPOII# )

martedì 11 maggio 2010

Una giornata qualunque

Ciao cari lettori, questa è una mia giornata tipo.

Mi sveglio, mangio qualcosina, un kitkat o una pasta o dei biscotti. Magari accompagnati da succo d'arancia. Poi MI PETTINO, mi lavo i denti, la faccia, mi vesto prestando attenzione all'abbinamento dei colori e alle sgualciture. Esco e vado a lezione. Torno da lezione e mi metto a studiare immediatamente. Poi mi concedo qualche minuto per un pasto e non appena tornato in camera dedico mezz'ora alle pulizie di casa. Torno a lezione sto attentissimo e ritorno a casa affaticato ma con ancora tanta voglia di studiare. Studio tantissimo! Poi, dopo una cena leggera, controllo se ho tutto chiaro per le materie del giorno dopo, mi faccio al doccia, mi lavo i denti, e vado a letto presto, in modo da essere fresco e riposato per il giorno successivo. Non fumo, e NON BEVO.

Ecco la mia giornata tipo, ciao Babbo, ciao Mamma :-P


(se qualcuno che non si chiama Milva o Giorgio pensa che la cosa sia per prendere in giro i miei genitori, si ha ragione, in caso contrario, cioè ti chiami Milva o Giorgio, è TUTTO VERO!)

domenica 9 maggio 2010

In Cina si compra andando via

Cosa assai curiosa e assai lontana dalle nostre abitudini è il modo di commerciare che ha buona parte del mondo commerciante cinese, o meglio Shanghaiese. In molti posti infatti è ammessa, anzi è d'obbligo e di buon costume, la contrattazione.

Dunque esattamente come funziona questa contrattazione? Ovviamente c'è uno dei due che spara il primo prezzo, e se sei tu a farlo e le variabili sono infinite. Parto con la variante fondamentale: la tua faccia. ora bisogna capire che il commerciante il suo lavoro lo sa fare e spesso bene, quindi riesce a inquadrare da prima che entri nel suo campo visivo se sei un turista, un cinese, o uno straniero ormai del posto. A dirla tutta non è nemmeno troppo difficile distinguere gente "tranquilla e rilassata" da gente che vaga freneticamente col sorriso e una macchina fotografica tra le mani, ma questo è un'altro discorso. Per esempio voi cosa dite, questi qui sotto sono turisti?

Dicevo, tre categorie. Se appartieni alle ultime due, ovvero sei un indigeno del luogo o un emigrato per cause stravaganti ti va ancora bene, ma se sei un turista...se sei un turista e la cosa è visibile...caro mio la faccenda diventa complicata. Perchè il turista non ha assolutamente idea di quanto possano costare poco le cose, magari rimane spiazzato addirittura dal fatto che si contratta e via che mette mano al portafoglio quasi a dire "ma si poveraccio mi ha chiesto 15€ per un maglioncino di cachemir cosa vuoi che sia mi fa pena come faccio a non darglieli...". La cosa che il turista non sa è che il cinese gli avrebbe volentieri imbustato l'articolo in vendita anche per la metà o forse meno, ma niente paura, lo scoprirà presto il nostro turista. Basterà salutare con un sorriso e un cenno il tizio, voltargli le spalle, fare qualche passo...e sentire la festa della famiglia del sarto al grido "si! ne ho fregato un'altro!!".

Attenzione però a non essere ridicoli, se sparate prezzi troppo bassi a loro sembrerà di essere presi in giro, insomma bisogna saperci un po' fare, bisogna sapere che articolo stai cercando di comprare, di che qualità è.

Esperienza personale curiosa. Dopo essere stato già sei mesi qua mi reco in uno store di roba elettronica. Pieno di cose spesso inutili ma ovviamente poco costose e sburissime, per quanto usa e getta. Vedo una penna che scrive e ha una videocamera integrata, con memoria da 8Gb. La osservo, il tizio mi mette pressione. Inizia a spararmi i prezzi sulla calcolatrice. Penso "cazzo! mi ha catalogato turista, maledizione". Allora per sistemare le cose uso tutto il cinese alla mia portata e inizio a contrattare senza uso di calcolatrice e lui, un po' stupito, abbassa subito il prezzo. Lui era partito da 180RMB, 18euro. Dopo il mio yi bai, cento, scende subito a 130. Tiro ancora, cento, lui replica e arriviamo a 115...cosa faccio? L'ho comprato. Cavolo 11 euro per una penna con videocamera SBURISSIMA! Dai ho fatto l'affare...Quindi me la imbusta, io saluto, giro le spalle e...il resto lo immaginate! Grasse risate. Cosa ancora più umiliante, rimanendo nello store per fare ancora un giro vedo lui, lo stesso, in altri negozi che ride e mi indica, e gente di altri negozi che mi dici "oh oh! te ne do una a 50!!". Che rabbia, che triste parentesi.

Tuttavia quando il commerciante capisce che davanti ha uno tosto lo rispetta ed ecco che arriva lo sgabello. Se ti offrono lo sgabello per contrattare vuol dire proprio che hai le palle. Come il signor JJ, del quale non rivelerò il vero nome, capace di contrattare per ben 3 ore e ottenere uno sconto del quasi 50% nei primi 10 minuti e di 10yuan (1euro) nelle successive 2 ore e 50. Insomma i prezzi migliori si ottengono spesso così, per sfinimento, oppure con una tattica subdola, quella del me ne vado. Non mi fai il prezzo che voglio? All'ennesima richiesta di sconto mi rispondi "oh you kill me! No money for me!". Va bene, io vado da un'altro. Ti giri e vai, quasi tirando fuori il tuo coraggio nel rifiutare una cosa che ti sembra costi gia pochissimo così, senza contrattare. E' un po' come quando ti allontani da una ragazza, e mentre cammini sei li che ti dici dai che mi ferma, dai che mi ferma! E se hai fatto i conti bene, anche il commerciante ti fermerà. Ti correrà dietro con la sua maledetta calcolatrice, e ti darà quello che volevi, al prezzo che volevi. Perchè spesso in Cina si compra così, andandosene via.

venerdì 7 maggio 2010

Arriva l'iPad

Parlerò qui di un prodotto Apple cercando di valutarlo imparzialmente, cavolo se è difficile! Ci provo ma ho idea che non mi riuscirà!

E' ufficiale, la data è ufficiale. Il 28 maggio ci saranno i primi italiani con in mano la nuova creatura Apple, l'iPad. Fondamentalmente un gigantesco iPod touch, con qualche uscita in più da farlo assomigliare a un MacBook e qualche limitazione da farlo assomigliare a un iPod. Ci sarà anche in italia da subito la versione col wifi+3G, cosa che mi manda assolutamente in visibilio.

Il prezzo: 499 euro versione base, un'offertona. Stesso prezzo degli States? Beh si in un certo senso, sempre 499 sono peccato che di la dall'oceano il prezzo si calcoli in dollari e al momento 499$ sono all'incirca 390€...Mi vien da dire Apple soliti ladr...ma non si può dire, perchè in fondo questo è davvero un prodotto rivoluzionario. E' davvero il primo palmare completo, con il quale si può fare più o meno tutto, più o meno...Perchè ovviamente la creatura di Jobs si trova meglio a interagire con i suoi fratelli e dunque, anche se non conosco a fondo il prodotto, si divertirà molto di più se verrà collegato a dispositivi con una mela sopra, rispetto a un banale PC...Inoltre non ha usb, web cam, slot card per la fotocamera, ha un'uscita video tutta sua, avrà il multitask solo a partire da ottobre e gli aggiornamenti successivi saranno a pagamento (grazie mela per l'appunto). Comunque dicevo? Ah si, si può fare tutto dicono da Cupertino!

Ma la domanda è: a cosa serve? La risposta vera e sentita ve la darò in fondo al post, precisamente nelle ultime due parole. Se siete curiosi, "scrollate" in giu. Per ora mi limito a dire che serve per vedere foto, film (in hd uauuu!!), controllare l'agenda, ascoltare musica, giocare ai giochi che ci sono per iPhone/iPod, navigare su internet ecc... Insomma come avrete capito tutte cose nemmeno lontanamente immaginabili per un comune essere umano che abbia gia alternativamente un computer o un iPod! Il tutto al modico prezzo (base!!!) di 499€, che diventano 599 se non sbaglio se vuoi anche il 3g per navigare su internet ovunque sei...

Io sarò anche ignorante, avrò anche dei pregiudizi, sarò contro a questa politica protezionista della Apple, ma l'iPad in fin dei conti serve solo, concedetemelo, per sborare!

giovedì 6 maggio 2010

Mulan esiste davvero!

Certo sapere che la società cinese sia una società maschilista non è una scoperta, anche se negli ultimi tempi sono stati fatti passi avanti. La cosa principale che c'è da capire è che non è una società maschilista "con cattiveria". E' così e basta, l'uomo dirige la famiglia perché porta a casa i soldi!


Da dove questo discorso? Oggi in una interessante lezione di economia cinese, si è parlato del nucleo familiare: com'era e com'è. Uno dei problemi più grossi che ho nel capire queste lezioni come quelle di cultura cinese è il definire la parola "ancient", antico. Cosa vuol dire antico per i cinesi? Bella domanda, meriterebbe un post intero! Dall'impressione che mi sono fatto mentre per noi antico significa volgarmente "i romani", per i cinesi antico vuol dire anche solo pochi secoli fa. Questo dovrebbe già farci capire parecchie cose, ma andiamo avanti col discorso principale...

Dicevo innanzitutto come gli "ancient" chinese formavano la famiglia. Al buio! Completamente al buio. La coppia era pianificata dai genitori con l'ausilio di un "matchmaker", praticamente un uomo che di mestiere girava le case per conoscere i ragazzi e suggerire le coppie migliori ai genitori. Insomma un'agenzia matrimoniale ambulante! La cosa buffa è che ancora in qualche remota regione della Cina questo succede, quella invece tranquillizzante è che i matrimoni al buio pianificati sono ormai scomparsi, anche se il parere della famiglia rimane per molti se non vincolante molto importante.

Un'altra cosa che ho trovato curiosa è che per legge l'età minima per sposarsi è di 22 anni per gli uomini, 20 per le donne! Il tutto rientra più che nell'ambito della cultura nell'ambito del limitare le nascite. Più la coppia si sposa avanti, meno possibilità ci sono che nasca un figlio! Per non parlare del fatto che in una curiosa tabella che ci è stata mostrata, si segnalava che una piccola percentuale di persone si sposa grazie ai "party matrimoniali". Delle vere e proprie manifestazioni in piazza dove i diretti interessati o addirittura i loro genitori vanno con un modulo compilato da scambiarsi per trovare la giusta metà. Questo come ci è stato detto accade più spesso nelle grandi città, dove le persone lavorano molto e non hanno tempo per trovare il giusto compagno/a.

Infine i matrimoni pro-status sociale. Qua potersi comprare una casa autonomamente è fondamentale per costruire un matrimonio, ma questo è un peso solo sulle spalle dell'uomo. La donna non ha questo genere di responsabilità, perchè come ho detto all'inizio è l'uomo nel bene e nel male che ha oneri e onori. Dunque spesso ci si sposa per Yuan e non per Amore. Dicono i cinesi "Una cosa è l'amore, una cosa è il matrimonio", ma insomma chessarà mai, per caso da noi non succede?

Concludo con la perla, lo sapevate che Mulan...ESISTE DAVVERO!! Si si quella del cartone animato! Esisteva davvero! Ed è una famosa immagine in Cina della donna che si emancipa ecc ecc...Rivedrò quel cartone il più presto possibile con un altro occhio! Mulan nel corso di economia Cinese, quante sorprese!

mercoledì 5 maggio 2010

Pier Paolo Pasolini

E' di questi giorni la notizia che un docufilm di 30 minuti girato nel 2005 (clikka per vedere su Repubblica.it) è stato depositato agli atti per la riapertura del processo sull'omicidio di Pasolini. Consiglio di guardarlo dopo aver letto l'articolo, prima non vi sarebbe di nessuna impressione, se non conoscete i fatti...

Io come credo molte delle persone della mia età sono totalmente all'oscuro di questa vicenda. Conosco l'uomo, il regista, il personaggio, a malapena riesco a ricordare che è stato ucciso. Ebbene oggi in seguito a questa notizia ho deciso di informarmi e ho trovato questo articolo di una chiarezza e una limpidezza unica.

Io so i nomi dei responsabili - Susanna Cotugno

Vi consiglio davvero di leggerlo, qui sotto ne riporto qualche pezzo, solo per incuriosire! Non fatevi spaventare dalla lunghezza, si legge con molta semplicità, bastano 10 minuti.

martedì 4 maggio 2010

EXPO week end

Finalmente arriva questo EXPO, dopo mesi passati a Shanghai tra il polverone dei lavori in corso e nuovi buchi che spuntavano come funghi da sottoterra. Ora forse si inizia a assaporare un po' il clima "Better city, better life", motto dell'expo che per ora motto era rimasto.

Per la prima volta forse ci viene riconosciuto il nostro status di avventurieri dell'est e il padiglione di Bologna, la città scelta per rappresentare la vivibilità in Italia,  desidera la nostra presenza all'inaugurazione. Ben venga! Otteniamo i biglietti per il 2 maggio, secondo giorno di apertura ufficiale, praticamente il primo accessibile visto che il giorno di inaugurazione è stato da subito sold out. Arriviamo e...come sempre la Cina è in grado di stupire!


Un afflusso di gente continuo all'ingresso da noi scelto per entrare nel parco dell'expo non basta a mettere in difficoltà gli organizzatori, anzi! Altre decine e decine, forse centinaia di metri di balaustre per tenere in ordine i confusionari visitatori erano ancora li, vuote e pronte a far penare sotto il sole veramente tantissima gente.E poi si prende la metro, si fanno un paio di fermate e si esce nel cuore della zona EXPO. Credo proprio che qualcosa di simile sia possibile solamente in questa Cina. Un'area esposizione che sembra quasi vuota con 130000 persone non è davvero da tutti.


Bello, bellissimo il padiglione della Cina che guarda un po' piace a noi ma non piace ai cinesi. Bello, stupendo il padiglione dell'Italia, che con la sua semplicità è dotato di una bellezza unica rispetto agli altri, una eleganza che solo noi possiamo avere. E dentro, uno spettacolo. Colori, originalità, eccellenze del nostro paese. L'Italia all'Expo è rappresentata come meglio non si poteva, tanto che quando sono entrato in una stanza con un ulivo gigantesco, il soffitto di spighe e papaveri, un muro di pasta e due quadri di Bartolomeo Bimbi mi sono sentito non solo a casa, ma anche commosso.

All'estero ci si ricorda di essere fieri di essere italiani, perchè siamo un grande paese!

link alle foto dell'expo: Picasa Expo