Un riassunto del mio intervento alla prima assemblea del PD Forlivese dopo il congresso che ha eletto Gessica Allegni Segretaria.
Grazie a tutti coloro che hanno accettato di far parte dell’assemblea di questo partito di fronte ad un anno così complesso. Nel PD forlivese c’è una comunità rinnovata, che siamo noi.
Congratulazioni ad Enrico Monti per la nomina a presidente di questa assemblea, un ragazzo che si spende per questo partito dalle sue origini e che rappresenta quella generazione che troppo spesso non ha trovato voce tra le nostre fila. Credo che la sua elezione unanime oggi sia un piccolo riconoscimento per il lavoro che ha sempre svolto nel partito, sapendo rappresentare ed attirare quella generazione sopita dei nostri coetanei che finalmente deve mettere fuori la testa e prendere in mano il futuro della comunità in cui vive.
I miei migliori auguri a Gessica Allegni che candidandosi e ottenendo la maggioranza dei voti si è guadagnata l’onore di guidare la nostra comunità. Credo però che questo congresso abbia decretato un altro vincitore: il Partito Democratico forlivese, che è stato capace di fare un congresso partecipato, inclusivo, corretto.
Gessica avrà sempre il mio più grande rispetto e lealtà e la promessa ad impegnarmi perché questi requisiti minimi di rispetto e lealtà all’interno del nostro partito non vengano mai a meno. Allo stesso tempo, in un sano rapporto di dialogo volto a migliorarci, avrà anche la mia piena trasparenza e, se necessario, le mie critiche all’interno dei nostri organismi.
Mettiamoci subito al lavoro per interrompere il totonomi per il sindaco di Forlì. Organizziamo una consultazione cittadina che passi dai nostri iscritti, dai mondi associativi, dalle forze politiche intorno a noi, per arrivare a definire l’identikit e quindi il nome del candidato sindaco del comune di Forlì. La nostra città ed i nostri futuri alleati non possono più temere che queste decisioni vengano prese in gruppi ristretti e poco trasparenti, facciamogli vedere che non è così, dimostriamogli che noi non siamo così!
Mettiamoci subito al lavoro per organizzare dei forum tematici, anche sfruttando forme digitali, che possano coinvolgere anche chi non è iscritto al partito. C’è una grande voglia di discutere di attualità, tiriamo fuori ed incanaliamo questo desiderio di discussione per ascoltare le opinioni delle persone e veicolare il nostro messaggio politico ai nostri elettori.
Muoviamoci con competenza, passione, coerenza e credibilità. Quella credibilità che parte dall'essere capaci di ammettere i nostri errori presentando soluzioni nuove, senza denigrare i nostri predecessori che hanno agito al meglio delle loro possibilità e rappresentando in buona fede il sentimento comune del periodo storico.
Guardiamo avanti, guardiamo a ciò che ci unisce e non a ciò che ci ha diviso. Guardiamo avanti per promuovere una cultura del progresso e non dello sviluppo meramente economico, una cultura davvero ecologista e non di quell’ambientalismo che accetta supino il modello capitalistico-produttivista, che aspiri ad una società nuova. Guardiamo a una cultura europeista dove trovare una sintesi sovranazionale a tutti i problemi che non si possono risolvere restando chiusi in se stessi, una politica che tramite una grande Europa possa dare l’esempio al mondo di come pace sia sinonimo di prosperità, ed una politica locale che torni a fare della solidarietà il suo primo obiettivo, come la nostra tradizione ci ha insegnato in questa terra.
Guadiamo avanti anche perché forse dopo tanti anni qui a Forlì è cambiato qualcosa con questo congresso, finalmente si va verso una gestione unitaria del partito. E se questo va in porto allora ci aspettiamo che appena concluso questo passaggio di insediamento di tutti gli organismi, venga definito un percorso che ci porti prima di tutto alla stesura di un documento politico programmatico, che sia alla base delle nostre discussioni interne ed esterne, che ci permetta di comunicare tutti con la stessa lingua, che faccia in modo che da una discussione aperta emergano anche i migliori interpreti per questo nostro documento in tutti i comuni, i nostri candidati sindaci.
Concludo con un pensiero per il mio, il nostro, Piano Comune: è stato un gruppo di persone splendide, che ha saputo anche divertirsi facendo politica, cosa ormai considerata impensabile. Farò di tutto per non disperdere quell’energia positiva che siamo riusciti a catalizzare e che ci ha portato al risultato eccezionale di aver raccolto quasi la metà dei consensi su tutto il territorio e la maggioranza a Forlì. Pur volendo conservare questi legami personali, oggi il Piano Comune finisce: restano le persone con le loro libere idee, con la voglia di fare politica dal basso, di dare un contributo, di fare politica come vi dicevo col sorriso, e di farlo in un gruppo che ha un nome solo cioè Partito Democratico.
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